Coronavirus. Il delirio del presidente tedesco Schreber

schreber da wikipedia

Finalmente sta venendo a galla tutta la verità sul Coronavirus. Il Dott. Meluzzi, membro estero della Società Russa di Criminologia (Src), ha rivelato a Rete4 che, secondo fonti di intelligence russa e israeliana (FSB e Mossad), l’affezione ha 3 (TRE) stadi, e che noi consociamo solo i primi due, quelli, per così dire, blandi. Il terzo stadio ci viene tenuto nascosto. In un video che circola sul gruppo WhatsApp dei legulei di Milano, un esperto di geopolitica e strategia militare, dice che a Wuhan c’è, da 6 anni, un laboratorio segreto di livello 4 (Quattro), dove opera l’OMS e dove l’Occidente ha potuto infiltrare agenti segreti; che negli Usa è stato registrato dal governo britannico, dalla commissione Europea, dall’OMS e da Bill Gates (quello di Windows), un coronavirus attenuato, ma altrettanto virulento, o forse di più, di quello naturale; che il Canada ha spedito a Wuhan, tramite operazione segreta, un pacco di virus letali; infine, che a Wuhan sono stati inviati 300 soldati americani per il Military World Games, e che, subito dopo la loro partenza, è scoppiato il pandemonio. Stamattina, un mio vicino, frugando nelle tasche di una giacca che non indossava da anni, ha trovato una boccetta di amuchina, con la data di scadenza 3.10.2009. Un’etichetta rossa riporta la scritta: Attivo su Coronavirus.
Freud riferisce del Presidente Tedesco Schreber, il quale ritiene di essere morto e in parte già putrefatto. Malato come un appestato, vaneggia di orribili manipolazioni di ogni genere cui è sottoposto il suo corpo. Le suggestioni morbose lo assorbono a tal punto che se ne sta per ore e ore del tutto immobile (stupor allucinatorio, lo chiama Freud). Si riprende per brevi attimi in cui rivolge insulti all’indirizzo di varie persone, dalle quali si ritene perseguitato o danneggiato. Questo stato, dice Freud, è indotto dal suo delirio. Il delirio non è frutto dell’infezione, ma dell’idea fissa che sia stato ordito alle sue spalle, e a danno della sua persona, e dunque della Germania, un complotto planetario.
Il delirio, dice Freud, è frutto di una perdita di potere. Il Presidente sa che non può più comandare su nulla, che la sua carica è meramente rappresentativa, e che gli è consentito blaterare, ma solo finché riesce a tenere ritto il desiderio del pubblico.
L’impotente, una volta scoperta la propria impotenza, vorrebbe ritirarsi in disparte, e lasciar fare ad altri. Ma una carica vitale, che non può più riversarsi all’esterno con il comando, si ritira e si scarica interiormente, generando quello che Freud chiama narcisismo.
Il Narciso, anziché misurarsi con la propria deficienza, esplode in un accesso d’ira, e accusa un gruppo occulto di avere ordito un complotto per destabilizzare l’Ordine del Mondo. A questo punto, dice Freud, il narcisista può entrare a far parte di un disegno cosmico finalizzato alla salvezza del genere umano, e trovare uno sfogo alla carica vitale inespressa. Il malato, dice, afflitto dal delirio di essere fatto oggetto di persecuzione da parte delle più formidabili potenze, sente il bisogno di spiegare a se stesso questa persecuzione e giunge a credersi una personalità straordinaria, meritevole di tale persecuzione.
Il Narciso cade in quello che i clinici chiamano «delirio di grandezza». Inizia a manifestare i sintomi di una irrefrenabile «Coazione a pensare», a formulare teorie, a raccogliere dati, collegare statistiche, elaborare grafici, accostare date e luoghi, in un lavoro di Reverse engineering che manco l’NSA ai tempi di Snowden. Mostrando in ciò la combinazione di una rispettosissima sottomissione e di una ribellione violenta.
Dato l’enorme numero di idee deliranti ipocondriache sviluppate dal Presidente, si potrebbe assimilare il suo stato patologico a quello degli onanisti. Ma non è il caso, dice Freud. Perché il delirio narcisista è prodotto da una frustrazione connessa alla vita reale, al mondo là fuori, e al venir meno della presa su di esso. Un po’ come nel postmoderno nietzschiano, in cui non ci sono più fatti, ma solo narrazioni. La fine del mondo, dice Freud, è solo la proiezione di questa catastrofe interiore.
Che dall’Esselunga sia sparita, prima delle scatole di fagioli e prima dell’amuchina, la carta igienica, la dice lunga sulla natura di questo delirio.

* S. Freud, Osservazioni psicoanalitiche su un caso di paranoia (dementia paranoides) descritto autobiograficamente (caso del Presidente Schreber), Vienna 1910.

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